Posted by on 18/05/2017

“Il motivo per cui le persone sono più o meno sane, il motivo per cui esse soffrono di più o di meno, sta in realtà nel fatto che non sono favorevoli le condizioni per la loro crescita, o meglio, per la massima crescita umanamente possibile. Tra le condizioni della crescita vi sono le concrete condizioni di vita, gli errori commessi, le deviazioni, presenti in modo sistematico a partire dal terzo anno di vita; talvolta vi rientrano anche i fattori costituzionali e particolari combinazioni di circostanze. Tutto questo fa si che gli uomini cerchino la salvezza in modo distorto. Io paragono questa crescita difficile all’albero che si trova in un giardino tra due muri, in un angolo con poco sole. Esso cresce storto, ma questa è l’unica possibilità di raggiungere la luce del sole. Se si trattasse di una persona, si direbbe che è spaventosamente deforme perché è tutta curva. Non è diventata ciò che, secondo le sue possibilità, avrebbe potuto. Ma perché è successo questo? Perché questa era l’unica possibilità per ricevere luce, e ciò significa: ognuno cerca di avere un po’ di sole per poter crescere. Ma se le sue condizioni sono tali per cui ciò non è possibile in modo più positivo, allora lo farà in modo distorto, e qui <<distorto>> sta per malato. […]” (Erich Fromm, L’arte di ascoltare, Mondadori)

In accordo con quanto riporta Fromm è possibile fare riferimento alla concezione che la psicologia umanistica propone delle nevrosi.

Secondo tale approccio infatti la sofferenza nevrotica si produce in relazione ai tentativi inconsapevoli degli individui di frenare, ostacolare o rallentare, a causa di condizioni poco favorevoli, i processi dinamici di sviluppo della personalità.

Lo scopo della terapia è quindi quello di “agevolare la produzione dei processi dinamici che tendono all’autocompimento o autorealizzazione favorendo i processi di integrazione e di unitarietà” (Mastropaolo, Il sé rivelato, FrancoAngeli). Il concetto di sanità psichica può essere quindi definito come promozione del processo di evoluzione del sé mentre la malattia, al contrario, riguarda tutti quei “meccanismi” che inibiscono tale processo evolutivo. L’intento della psicoterapia è quindi quello di favorire nell’individuo un cambiamento positivo e di “risvegliare” quella tendenza alla realizzazione del proprio sé.

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