Posted by on 16/09/2019

Abbiamo tutti bisogno di relazioni. E’ solo attraverso le relazioni che riusciamo a tollerare la solitudine esistenziale, quel senso di isolamento dal quale cerchiamo in tutti i modi di fuggire. Basti ricordare che come scrive Jorge Bucay: “Il canale del parto e la bara sono due luoghi concepiti per un solo corpo“. E’ una verità esistenziale che dobbiano necessariamente accettare.

Il senso di isolamento è molto difficile da tollerare ed è questo uno dei motivi per i quali spesso ci può capitare di restare incastrati in relazioni poco nutrienti, che piuttosto che nutrirci ci lasciano stanchi e senza energie. Meglio una relazione disfunzionale che il baratro della solitudine. Queste relazioni però, a lungo andare, possono creare un disagio sempre maggiore fino a portare ad un vero e proprio malessere psicologico. Molto spesso mi capita di ricevere richieste di aiuto da persone incastrate in questo tipo di dinamica e in questo articolo vedremo in che modo è possibile riconoscere se una relazione è prosciugante.

L’effetto primario e più evidente di una relazione emotivamente prosciugante è molto semplice da rilevare. Basta infatti chiedersi “come mi sento dopo aver passato del tempo con questa persona?”. Se vi capita di sentirvi inquieti, irritabili o soli, probabilmente è un indizio che si tratta di una relazione poco sana. Quali sono i comportamenti che possono attivare queste sensazioni? Come riconoscere una persona che tende a strutturare relazioni prosciuganti ?

Le persone di questo tipo:

1. Parlano in modo saccente e solo di se stesse, senza mostrare interesse per voi.

2. La loro voce ha un tono monotono: alcune parlano con un tono basso e monotono, altre sempre in modo concitato e con un timbro acuto.

3. Tendono a raccontare sempre gli stessi aneddoti o a parlare sempre degli stessi argomenti.

4. Hanno una gamma emotiva ristretta: appaiono spesso tristi, depresse, arrabbiate o maniacalmente felici.

5. Non c’è reciprocità: possono anche chiedere come state ma non ascoltano la risposta e siete sempre solo voi ad ascoltare o a mostrare interesse e preoccupazione.

6. La conversazione è arida, senza nessuna emozione o contenuto personale.

7. Parlano soprattutto di sofferenze (personali e non).

8. Tendono a controllarvi e/o sono invadenti, costringendovi a stare sempre sulla difensiva.

9. Vi mortificano frequentemente.

10. Raccontano continuamente di come la loro vita sia “fantastica”, idealizzando la loro prospettiva innalzano un muro che impedisce una reale condivisione emotiva.

Se, pensando a una relazione per voi importante, avete riscontrato similitudini con diversi punti di questa lista, probabilmente siete di fronte a una persona che piuttosto che nutrire la relazione tende a prosciugare le vostre energie.  Prendere consapevolezza di queste modalità è il primo passo per operare un cambiamento, ovvero cercare di strutturare la relazione in modo diverso e più sano oppure decidere di interromperla.

Il processo terapeutico mira ad ampliare le aree di consapevolezza che riguardano il proprio mondo relazionale. Imparare gradualmente a riconoscere alcune modalità tossiche in se stessi e negli altri è indispensabile per acquisire la capacità di instaurare relazioni sane e nutrienti.

 

Bibliografia: M. Sunderland – Disegnare le relazioni

Posted in: Uncategorized

Comments

Be the first to comment.

Leave a Reply


You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>

*


Chiama ora